Scheda tecnica dell'opera
- Autore: Luigi De Servi
- Soggetto: “Ritratto di Evan Mackenzie”
- Datazione: 1902
- Luogo: Provincia di genova, Comune di Genova, Località: Nervi
- Tipologia, materiale, tecnica e dimensioni: dipinto ad olio su tela, cm 135x135
Stato di conservazione e precedenti interventi
Il dipinto presentava un leggero allentamento del supporto con marcate ondulazioni lungo il lato superiore. Si evidenziava una diffusa craquelure con un iniziale sollevamento della materia pittorica più marcata in corrispondenza della cromia bianca della veste, ancor meglio evidente a luce radente. Lungo il lato inferiore alcuni piccoli corpi estranei tra tela e telaio determinavano leggere deformazioni del supporto.
La superficie pittorica era coperta da un leggero strato di sporco di deposito e presentava alcune lacune alla destra del tavolino rotondo e alla sinistra del gomito sinistro della figura.
La cornice presentava numerose cadute e sollevamenti di doratura, più diffusi nella metà inferiore; si notano profonde spaccature nella struttura lungo il lato inferiore ed in quello destro, dovute probabilmente anche al peso stesso della cornice.
La cornice era inoltre coperta da uno strato di sporco di deposito, più consistente sul lato inferiore.
Descrizione intervento effettuato
Il primo intervento è stata la rimozione dello strato di sporco di deposito dalla superficie pittorica con un’ emulsione grassa all’1,5%di TEA (Trietanolammina) che ci ha permesso di non intaccare la vernice originale del dipinto.
Si è deciso in seguito di smontare la tela dal telaio in quanto i numerosi sollevamenti degli strati pittorici, che in parte tendevano a sovrapporsi, non avrebbero potuto rientrare senza un graduale tensionamento provvisorio della tela stessa propedeutico al ritrovamento dello spazio necessario per distendersi.
I numerosi movimenti che hanno interessato il supporto nel tempo erano ben visibili in corrispondenza della chiodatura sul telaio, ove la tela era ormai tesa al limite e lacerata al di sotto della testa delle selerine.
Una volta rimossa la tela dal telaio si è potuto constatare che lungo il lato inferiore si era depositato uno spesso strato di polvere inglobato con frammenti di paglia che creava i piccoli rigonfiamenti menzionati; si è inoltre potuto vedere che sul retro della tela erano presenti quattro grandi aloni quadrangolari più scuri del colore della tela stessa ove era stata stesa una resina consolidante che, ad un’attenta analisi, è risultata essere Beva 371. Si è quindi compreso che le ondulazioni presenti lungo il lato superiore erano state determinate dalle contrazioni subìte dalla tela in seguito alla presenza non omogenea sul retro di un materiale steso in quantità eccessiva, in maniera non uniforme e probabilmente non ben miscelato con il solvente; il Beva presente infatti era alquanto concentrato in quanto ha “pellicolato” soprattutto nelle zone ove il pennello faceva più fatica ad arrivare, e pertanto sotto la crocera del telaio ed i quattro lati.
Dopo aver aspirato lo sporco di deposito dal retro sono state fatte aderire dal retro con resina Plextol addensato quattro strisce perimetrali per il tensionamento in tessuto poliestere Lipari color beige (Ditta CTS) sfrangiate sull’estremità per non segnare; la tela è stata quindi montata su di un telaio provvisorio estensibile in alluminio tensionato poco per volta. Una volta recuperato lo spazio tra i sollevamenti degli strati pittorici è stata stesa dal retro la resina Beva 371 al 20%in white spirit solo nelle zone dove prima non era stato distribuito, poi al 15% sempre in white spirit su tutta la tela per cercare di dare una stesura di resina consolidante il più possibile omogenea considerata la situazione di partenza. Ad evaporazione completa del solvente si è notato che le quattro zone più scure di cui sopra erano rimaste con una certa qual modesta rigidità del supporto.
La resina è stata in seguito attivata sul piano termico a bassa pressione con il dipinto recto in alto; al termine di questo intervento la craquelure evidenziata in corrispondenza della cromia bianca dell’abito si era distesa e le ondulazioni si erano spianate.
L’opera è stata quindi montata sul suo telaio originale, preventivamente disinfestato con una stesura ed iniezioni di Permetar.
Le cadute di strati pittorici menzionate sopra sono state stuccate e reintegrate con basi ad acquarello e colori a vernice per restauro.
L’opera non è stata verniciata, tranne che in una piccola porzione di sfondo sulla sinistra più opaca, proprio perché, con la pulitura, la pellicola pittorica ha riacquistato la sua profondità ed i suoi contrasti.
La cornice è stata pulita con ripetute passate di ligroina; sono stati poi eseguiti fissaggi localizzati dei sollevamenti e delle cadute con iniezioni di Primal.
Le lacune sono state stuccate con gesso di Bologna e colla di coniglio; è stato poi steso il bolo e sopra la foglia d’oro.
Le lacune molto piccole sono state reintegrate con colori ad acquarello; sulla cornice è stata poi stesa come protettivo una mano di gommalacca decerata.
Le fessurazioni ai lati sono state chiuse con stucco a cera color ocra.